Canzone d’autunno
I singhiozzi lunghi Les
Sanglots Longs
Dei violini Des violons
D’autunno De l’automne
Mi feriscono il cuore Blessent mon coeur
5 Con un languore D’un langueur
Monotono. Monotone.
Tutto affannato Tout suffocant
E pallido, quando Et bleme quand
Rintocca l’ora Sonne l’heur,
10 Io mi ricordo Je me souviens
Dei giorni antichi Des jours anciens
E piango; Et je pleure;
E me ne vado Et je m’en vais
Nel vento maligno Au vent mauvais
15 Che mi porta Qui m’emport
Di qua, di là, Deça, delà,
Simile alla Pareil a la
Foglia morta. Feuille morte.
Paul Verlaine
[ da Poèmes Saturniens, 1866]
Il senso complessivo di questa lirica è sufficientemente chiaro, una volta compreso il valore metaforico dell’esordio: "Les sanglots Longs/Des violons/De l’automne "sono infatti i rumori prodotti dalla pioggia (e/o dal vento) d’autunno, che diventano il simbolo di un dolore struggente ("Blessent mon coeur/D’un languer/Monotone").
Immerso in uno stato d’animo angoscioso, quasi in preda ad un senso di soffocamento, il poeta piange al ricordo dei giorni passati (ma non si sa se pentito per qualche errore commesso, o perché ne rimpiange la svanita dolcezza).
Il pianto è così intenso che gli impedisce di reagire, togliendogli ogni voglia di lottare.E perciò si abbandona, completamente passivo, al proprio destino, simboleggiato dal "vent mauvais" dell’ultima strofa.
Ma più che nel significato, il valore della lirica (una delle più riuscite di Verlaine) sta nella sua suggestione musicale, che ovviamente va del tutto perduta nrlla traduzione.
Notiamo intanto la brevità dei versi, quasi spezzati come i singhiozzi del pianto.E notiamo come, nella prima strofa, rime e assonaze ("sanglots", "longs", "violons", "automne", "mon") preparano e concorrono a intensificare lo spessore emotivo dell’aggettivo ("monotone") con cui il poeta definisce il proprio stato d’animo.Infine, l’allitterazione del fonema /v/ nei primi due versi dell’ultima strofa, dà quasi l’impressione del moto del vento.
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