Odore di vertigine
Candore di voragine
Lucente è la fuliggine
Nel cielo non più vergine.
Mi muovo verso il margine
Lo sguardo poco vigile
Le note voglio scorgerle
Nell’anima mia fragile.
Magione un poco umbratile
D’un impressione labile
Inerzia invero mobile
Del tempo calcolabile.
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